Non solo loro
Per il settimo anno consecutivo “LIBER theatrum” affronta, con un nuovo spettacolo teatrale, il dramma dell’Olocausto durante la Seconda Guerra Mondiale, occupandosi in questo caso della persecuzione nazista che non ha colpito purtroppo solo gli Ebrei, ma tante altre categorie di individui.

Zingari, omosessuali, testimoni di Geova, antinazisti, partigiani, semplici prigionieri di guerra e esseri umani classificati come “vite indegne di essere vissute” si devono aggiungere infatti al conto del più grande sterminio di massa dell’umanità. L’eliminazione dei deboli, dei meno fortunati. In particolare di coloro che per varie ragioni hanno sempre vissuto ai margini della società.
Vicende dimenticate o addirittura quasi tenute nascoste per molto, troppo tempo, anche a guerra finita, per motivi di opportunità: politica, economica, religiosa. Pure per spirito di superiorità e crudele cinismo, comunque sempre presente nella nostra società.
Ciò è confermato dal fatto che la Giornata della Memoria è stata fondamentalmente istituita al fine di ricordare la Shoah, cioè la persecuzione e lo sterminio del popolo ebraico, non ricordando invece e non dando altrettanto risalto a tutti gli altri milioni di vittime della terribile macchina da guerra e distruzione di massa nazista.
Vicende quasi sconosciute che invece chiedono a gran voce di essere scoperte, affrontate e diffuse.
Persecuzioni che non possono essere fatte cadere nell’oblio, per prendere atto di quanti altri individui abbiano sofferto e siano morti a causa della follia hitleriana e sancire il diritto di ogni essere umano a vivere in maniera dignitosa e libera.
Fatti, episodi, documenti, testimonianze che ancor più dimostrano sino a che punto è arrivata l’aberrazione umana, mai abbastanza deplorata e condannata.
Tutto ciò in un momento storico in cui i rigurgiti nazionalisti e populisti trovano sempre più spazio nelle nostre piazze e nei proclami di capi partito con pochi scrupoli e altrettanta pochissima memoria storica.
Memoria sempre più necessaria e indispensabile perché, come bene ha ricordato il filosofo e scrittore spagnolo George Santayana: “Chi non ricorda il passato é condannato a ripeterlo”!
Tornano alla mente attualissime allora le parole di Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.
Il regista
Marangon Diego
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La voce è stata pubblicata il 20 gennaio 2020 da diegoregista. Archiviata in Uncategorized .
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